Le Mura di Roma


      Le Mura di Roma nell'interpretazione di Francesco Fiscardi



L’approccio all’oggetto di raffigurazione alla serie di opere intitolata Le mura di Roma non è dissimile da quello riscontrabile nelle sue ormai note e apprezzate collezioni denominate Metropoli del mondo, Le metropoli americane ed Evocazioni sensoriali dei distretti di New York, a conferma di una continuità stilistica e di una raggiunta maturità artistica che si esplica in maniera del tutto indipendente dallo specifico contenuto della produzione pittorica di Francesco Fiscardi. In questa particolare e inedita raccolta, l’artista partenopeo rappresenta la metropoli del mondo ante litteram, l’antica Caput Mundi, attraverso le fortificazioni murarie che si sono succedute nel corso della storia. L’impasto è denso, talvolta tendente a una terza dimensione cromomaterica di derivazione informale, che si sviluppa nelle ricorrenti stratificazioni del colore, quasi a simboleggiare gli eventi storici che si sono sovrapposti nella città eterna e dei quali le mura sono state attendibili testimoni, conservandone in qualche caso anche i segni tangibili. I lavori nascono da un’attenta analisi della materia pietrosa componente ciascuna costruzione difensiva della città, che l’autore prova a riprodurre attraverso la materia cromatica evidenziandone insospettabili proprietà plastiche, ma restando sempre fedele agli aspetti tonali e strutturali delle protezioni ritratte. Il merito di Fiscardi è di lasciarci scoprire che le mura di Roma non sono soltanto reperti archeologici, ma autentiche sculture modellate dal tempo, dagli avvenimenti accaduti in prossimità delle stesse come dagli agenti atmosferici che nel corso dei millenni ne hanno modificato l’aspetto, e che nei secoli a venire ancora ne muteranno, in maniera più o meno palese, la forgia, pur rimanendo un riferimento insostituibile nella perimetrazione del territorio dell’Urbe nelle diverse fasi della sua espansione. E qui l’artista individua anche il concetto che contraddistingue questa serie di lavori, che va anche oltre la specifica raffigurazione in oggetto per coniugarsi a una più ampia visione dell’arte contemporanea capace di cogliere la realtà nella sua dimensione diacronica, ossia d’interpretare un fenomeno rispetto a un naturale processo di mutazione costante. Nelle opere dedicate alle mura, il dinamismo è ottenuto per mezzo di pennellate indefinite, asimmetriche, di brusche interruzioni segniche; in diverse occasioni si riscontrano solchi, squarci cromatici, spazi vuoti rispetto a un più articolato disegno compositivo, un effetto che l’artista rende possibile impiegando colori scuri e libere geometrie che si discostano nettamente dall’impianto pittorico di fondo, quasi a lasciare immaginare che in un momento precedente quell’area potesse essere occupata da forme e tonalità poi scomparse e, infatti, in alcuni punti chiave della tela, il colore più che aggiunto sembra esservi stato sottratto, ma l’interattività delle singole opere si manifesta anche nell’incitare il fruitore a prevedere come quelle stesse figure geometriche ed espressioni cromatiche potranno apparire in un tempo futuro in virtù della stessa concezione eraclitea del divenire, universalmente nota come panta rei e di cui Le mura di Roma assurgono a nobile metafora.  

Francesco Fiscardi individua, dunque, la diversità delle singole mura, dalle romulee alle gianicolensi, e ancora le aureliane, le leonine e le vaticane, rappresentando la capitale italiana sotto un profilo certamente meno trattato rispetto ai monumenti che tutto il mondo conosce, ma l’originalità della sua proposta, che ha anche un’indubbia valenza culturale, è nel restituirci il fascino di una storia gloriosa anche attraverso le costruzioni funzionali alla sola difesa di Roma, dal periodo imperiale fino allo Stato Pontificio. Le opere ne riproducono l’evoluzione tecnica, i materiali impiegati, le trasformazioni urbanistiche, ripropongono la potenza e il mistero della città eterna rinviando a una civiltà all’avanguardia che influenzò una buona parte del mondo antico, ma evocano anche la sacralità delle epoche successive attraverso reminiscenze iconografiche di origine storico-artistica.  


                                                                                                                                                    Prof. Domenico Raio


 

Le mura romulee

olio e acrilico 120x80cm


Le mura serviane

olio e acrilico 120x80cm



Le mura aureliane

olio e acrilico 120x80cm



Le mura leonine

olio e acrilico 120x80cm



Le mura vaticane

olio e acrilico 120x80cm



Le mura gianicolensi

olio e acrilico 120x80cm